Page 64 - Le_voci_del_vico
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L’obiettivo di questa petizione dovrebbe essere,
   almeno  per chi l’ha lanciata e firmata, di  rendere
   più sicure le donne durante i viaggi proteggendole
   da eventuali molestie o violenze sessuali. Non sembra
   essere una proposta nuova o inattuabile perché è già
   stata realizzata in altri paesi, come in Germania, dove
   una compagnia ferroviaria nel 2016 decise di istituire
   dei vagoni per sole donne, posti nelle vicinanze degli
   uffici dei controllori e degli operatori di servizio.
   In Giappone, addirittura, esistono metro per sole
   donne. Sembra che quasi dovunque, anche in paesi
   considerati “moderni”, la libertà e la sicurezza
   personale  delle donne non siano un diritto inviolabile
   e sempre  garantito, perché uomini come quelli della
   notte del 3 dicembre continuano a sentirsi intitolati a
   limitare e violare le donne. Quando la  donna è sola,
   senza un uomo come accompagnatore, il molestatore
   si sente in diritto di non rispettare i suoi spazi, lei e la
   sua privacy, al punto che sta nascendo il bisogno
   sociale di proteggersi dagli uomini. È come se, in
   assenza di un uomo, non ci fosse nessuno da
   oltraggiare, nessuno a cui dare conto, come se si
   considerasse la donna ancora un possesso senza
   diritti sul suo corpo, come se vivessimo  ancora in un
   passato  in cui la donna viene scambiata per del
   bestiame.
   A due anni dall’inizio di una pandemia in cui il motto
   di chi lottava per sopravvivere era “ne usciremo
   migliori” le uniche cose ad essere migliorate sono il
   patrimonio di cinquanta uomini e donne senza
   scrupoli e la possibilità di fare il classico ricorso alla
   retorica del merito individuale per giustificare le
   colossali disuguaglianze sociali che dilaniano
   il paese. Dopotutto, se cinquanta persone sono tanto
   ricche da possedere quanto un uomo comune

   guadagna in centomila vite è di sicuro perché se


   lo meritano, no? Se, in Italia, il 9.4% vive sotto la soglia


   di povertà a seguito di una pandemia globale è di


   sicuro perché mancano di spirito di iniziativa.


   È così giusto? Giusto. O forse non lo è, forse quella del


   merito è solo l’ennesima favola che amiamo


   raccontare per giustificare la struttura economica e


   sociale di un sistema che, se non distruggerà prima il


   pianeta, sarà la causa della distruzione di tutti coloro


   che lo abitano.


   All’inizio del 2022, al centro della potente


   ed evoluta civiltà dell’Occidente, nell’avanzata e


   democratica Europa, dove gli uomini più potenti del


   mondo ormai da anni promettono l’abolizione della


   povertà e delle disuguaglianze, milioni di uomini e


   donne devono pensare a sopravvivere e non a vivere.
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