Page 11 - Le_voci_del_vico
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Quando era ancora solo un professore di chimica,
nel 1998, Domenico Lucano fu soprannominato
“Mimmo il curdo”, per l’aiuto offerto a
quattrocento persone curde giunte a Riace via
mare. Mimmo vedeva in quegli sbarchi la
possibilità di donare una nuova vita a coloro a cui
ormai era rimasta solo speranza e, diventato
sindaco, riuscì a ripopolare la città a riavviare
l’economia: nelle case abbandonate trovò
dimora per le persone rifugiate, che lì
imparavano e svolgevano un mestiere retribuito.
La sua profonda umanità gli è però costata cara:
accusato di favoreggiamento dell’immigrazione
clandestina, di truffa, di aver agito per
arricchimento personale e per «interessi di natura
politica», cioè sostegno politico elettorale,
Mimmo Lucano è stato condannato a tredici
anni e due mesi dal tribunale di Locri. Tuttavia,
si dà il caso che la messa in scena che l’ex sindaco
avrebbe portato avanti, la “povertà apparente” di
cui il tribunale parla, sia già stata smentita dalla
Guardia di finanza e, bensì, dalla stessa accusa,
per non parlare degli ipotetici interessi politici di
un uomo che ha rifiutato più volte le offerte di
candidatura al Parlamento europeo.