Page 74 - Le_voci_del_vico
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A due anni dall’inizio di una pandemia in cui il motto
   di chi lottava per sopravvivere era “ne usciremo
   migliori” le uniche cose ad essere migliorate sono il
   patrimonio di cinquanta uomini e donne senza
   scrupoli e la possibilità di fare il classico ricorso alla
   retorica del merito individuale per giustificare le
   colossali disuguaglianze sociali che dilaniano
   il paese. Dopotutto, se cinquanta persone sono tanto
   ricche da possedere quanto un uomo comune
   guadagna in centomila vite è di sicuro perché se
   lo meritano, no? Se, in Italia, il 9.4% vive sotto la soglia
   di povertà a seguito di una pandemia globale è di
   sicuro perché mancano di spirito di iniziativa.
   È così giusto? Giusto. O forse non lo è, forse quella del
   merito è solo l’ennesima favola che amiamo
   raccontare per giustificare la struttura economica e
   sociale di un sistema che, se non distruggerà prima il
   pianeta, sarà la causa della distruzione di tutti coloro
   che lo abitano.
   All’inizio del 2022, al centro della potente
   ed evoluta civiltà dell’Occidente, nell’avanzata e
   democratica Europa, dove gli uomini più potenti del
   mondo ormai da anni promettono l’abolizione della
   povertà e delle disuguaglianze, milioni di uomini e
   donne devono pensare a sopravvivere e non a vivere.








































          STANOTTE










          A NAPOLI










          di Simone Tagliaferri
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